CBD è l’acronimo di Cannabidiolo. Il cannabidiolo è un principio attivo presente nella pianta di canapa (cannabis sativa/ cannabis). Questo principio attivo è privo di effetti stupefacenti. Gli effetti psicotropi comunemente associati alla pianta di cannabis sono causati da un altro principio attivo presente nella pianta di canapa: il THC (tetraidrocannabinolo).
Il cannabidiolo, non avendo effetti psicotropi, è legalmente vendibile nel territorio italiano. Il CBD estratto dalla cannabis ha molti benefici per la salute del corpo, viene infatti adoperato per trattare lo stress, ansia, per aiutare la qualità del sonno, ma anche per trattare dolori e infiammazioni. Anche per quanto riguarda la depressione e in particolare i sintomi della depressione, il cannabidiolo sembra poter dare una mano nella gestione dei sintomi, consentendo un affiancamento della terapia con cannabidiolo a quella farmacologica. Resta importante il consulto del medico quando si vuole assumere cannabidiolo e farmaci.
Per trattare la depressione, è sempre consigliabile essere seguiti da un medico, essendo una patologia che può portare a gravi ripercussioni per la salute dell’individuo, il consulto medico risulta essere necessario. La stessa diagnosi della depressione è un qualcosa che non si può fare in autonomia.
Come già anticipato, il CBD estratto dalle piante di canapa (cannabis) è legalmente usato in molti stati (sia in Europa che negli Stati Uniti), poiché le ricerche1
hanno dimostrato i suoi effetti positivi sulla salute. L’estrazione avviene da piante di cannabis (Cannabis Sativa) con una bassa concentrazione di THC (principio attivo responsabile dell’effetto psicotropo), garantendo così l’assenza di qualsiasi effetto stupefacente.
Anziché THC, queste piante di canapa hanno un alto contenuto di cannabinoidi “buoni”, ovvero cannabinoidi che hanno un effetto altamente positivo sulla salute, vedremo nel prosegui dell’articolo come il cannabidiolo va ad interagire con il corpo umano. Studi2 in più di uno studio, che il CBD ha la capacità di curare ed alleviare3 svariati tipi di disturbi e malattie. Anche per quanto riguarda la depressione, il cbd può essere una valida alternativa da prendere in considerazione.
L’ efficacia del CBD risulta essere molto soggettiva, ma la ricerca sta facendo passi in avanti nello studio di come il CBD possa essere da beneficio per il trattamento di questa patologia. In particolar modo il CBD va ad agire sul rilascio della serotonina. Vediamo in maniera più approfondita l’argomento nel seguito dell’articolo.
Cos’è la depressione?
Si può essere predisposti allo sviluppo di questo disturbo, o può risultare in seguito ad un trauma o anche un lutto. Indipendentemente dalle cause, i sintomi sono: compresa la perdita di piacere o interesse per le attività, il sentirsi tristi, il cambiamento di appetito, la perdita di energia, i problemi di sonno, la sensazione di inettitudine e la difficoltà nel prendere decisioni, concentrarsi o pensare. Fortunatamente, la depressione è trattabile.
La maggior parte degli scienziati concorda sul fatto che la depressione è causata dalla riduzione del livello dei neurotrasmettitori, come la dopamina e la serotonina, nel nostro cervello. Questo squilibrio influisce negativamente sulla maggior parte delle normali attività quotidiane come fare attività, nutrirsi e perfino provare emozioni.
Solitamente la depressione viene curata attraverso un trattamento farmacologico, viene principalmente trattata con antidepressivi. I farmaci prescritti sono degli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina. Questi sono una classe di psicofarmaci che rientrano nella classificazione di antidepressivi. L’uso degli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina, non si limita unicamente al trattamento della depressione, ma viene anche usato per trattare: fibromialgia, emicrania, neuropatia diabetica, disturbi del sonno e altre malattie.
La cura farmacologica da sicuramente sollievo dai sintomi depressivi della persona, ma gli effetti collaterali possono essere pesanti. Con gli antidepressivi si corre inoltre il rischio di sviluppare delle dipendenze. In questo contesto si inserisce il CBD come cura naturale che può essere affiancata a quella farmacologia, o, in alcuni casi usata in sostituzione.
Come funziona il CBD contro la depressione?
In alcuni studi4 condotti da ricercatori tedeschi, è stato osservato come il cannabidiolo (CBD) va ad aumentare la trasmissione dei recettori della serotonina nel nostro cervello. Riducendo l’assorbimento della serotonina, il cervello comunica segnali positivi per aiutare ad alleviare i sintomi della depressione. La quantità di serotonina presenti nelle sinapsi aumenta, consentendo uno stimolo più duraturo dei recettori. La persona quindi andrà a esperienziare un miglioramento del suo umore.
Inoltre, alcuni studi clinici dimostrano che il CBD estratto dalla cannabis può stimolare la crescita dell’ippocampo, innescando così la creazione di nuovi neuroni. Questa condizione, nota anche come neurogenesi, può essere un metodo efficace per ridurre i sintomi di ansia e depressione.
Il cannabidiolo va ad interagire con il nostro corpo attraverso il sistema endocannabinoide presente nel costro copro.
Il cannabidiolo funziona interagendo con il sistema endocannabinoide (ECS), un complesso sistema del nostro organismo. Questo sistema ha la funzione di regolare e assicurare equilibrio delle funzioni del corpo. L’ ECS produce endocannabinoidi che interagiscono con i recettori (CB1 e CB2) del sistema stesso. Questa interazione, permette il rilascio nel corpo di sostanze chimiche e di ormoni, come ad esempio la serotonina (ormone della felicità). Grazie alla somiglianza tra gli endocannabinoidi ed i cannabinoidi della pianta di cannabis, anche quest’ultimi possono influenzare in maniera positiva il sistema e sostenerlo nella sua corretta funzione.
I recettori CB1 si trovano principalmente nel cervello e nel sistema nervoso centrale.
I recettori CB2 si trovano principalmente negli organi periferici, in particolare nelle cellule associate al sistema immunitario. I recettori del sistema endocannabinoide si trovano in tutto il corpo: nel cervello, negli organi, nel tessuto connettivo, nelle ghiandole e nelle cellule immunitarie.
Quali benefici si ottengono dal consumo di CBD per la depressione?
Aumento dei livelli di serotonina
Alcuni studi scientifici5 hanno dimostrato il possibile impatto del CBD sui livelli di serotonina nell’organismo. Quando si soffre di depressione, le sostanze chimiche naturalmente presenti nel nostro cervello diminuiscono per cause ambientali o fattori fisici, il che sfocia i disturbo mentale. Aumentando i livelli di serotonina, aumentano anche i livelli degli altri componenti scarseggianti, permettendo così un miglioramento dei sintomi di depressione ed ansia.
Sonno ristoratore
L’insonnia è un sintomo comune della depressione. L’olio di CBD può aiutare a ottenere un sonno ristoratore ed aiutare quindi il paziente nella cura. La ricerca ha indicato che il CBD può avere una relazione simbiotica con il corpo che sollecita la salute mentale.
Anti-infiammatorio
Un modo efficace di alleviare i sintomi della depressione è diminuire l’infiammazione neurologica. Scienziati hanno stabilito6 che l’assunzione di cannabidiolo per trattare l’infiammazione, contribuisce a fermare la perdita di dopamina, rallentando così lo sviluppo della malattia.
Effetti collaterali
Sebbene il CBD estratto dalla cannabis (Cannabis Sativa) sia generalmente considerato sicuro, alcune persone presentano qualche effetto collaterale minore tra cui nausea, diarrea, sonnolenza, cambiamento dell’appetito, e secchezza delle fauci. Gli effetti collaterali del cannabidiolo sono di gran lunga minori rispetto alla cura farmacologica, ciò nonostante è importante il parere del medico.
La gravità della depressione deve essere diagnosticato da un medico, in alcuni casi il CBD può essere una valida alternativa alla cura farmacologica, specialmente per casi di depressione non grave. Per la depressione il cbd è sicuramente una valida alternativa, grazie al suo effetto benefico sulla salute della persona e alla scarsa presenza di effetti collaterali.
Come usare il CBD per trattare la depressione
Ogni individuo reagisce in modo differente al consumo di CBD. Il dosaggio raccomandato per ciascun prodotto e per ciascuna persona potrebbe variare di molto, creando confusione. Il dosaggio varia anche a seconda della concentrazione di CBD nell’olio. In media 25 mg di CBD al giorno risultano efficaci per la maggior parte della gente. Per sintomi particolarmente ostinati, il dosaggio può essere gradualmente aumentato di settimana in settimana, fino ad ottenere dei risultati. È importante monitorare e tenere sotto controllo la posologia in ogni momento per garantire l’efficacia del prodotto.
Poiché la depressione può influenzare le abitudini alimentari, si può prendere in considerazione la possibilità di miscelare i prodotti CBD con il cibo. Tuttavia, il metodo più utilizzato è quello per via sublinguale, lasciandolo in posizione per 1 minuto. Ovviamente, il dosaggio è il fattore decisivo per mantenere efficace ed equilibrato un trattamento a base di CBD per la depressione. Se si assumono altri farmaci, è consigliato il parere del medico.
Questo articolo sul dosaggio del CBD vi fornirà informazioni utili per quanto riguarda la quantità di CBD che dovreste o potreste usare, clicca qui.
Storie di successo
Emma*,
Dopo aver letto un articolo sull’olio di CBD per il trattamento della depressione, sua madre parlò con alcuni medici e decise di sostituire gli antidepressivi con l’olio di CBD. Dopo solo una settimana, la differenza fu sorprendente. Emma* riconquistò gioia e felicità nella sua vita quotidiana. Riprese a vedersi con gli amici, ridere e scherzare con i fratelli, ed essere sé stessa. Sei mesi dopo interruppe le sue sessioni di consulenza che si tenevano ogni due settimane. L’olio di CBD le ha ridato la vita per poter vivere felice ed al meglio con la sua famiglia.
Cosa dice la ricerca sulla relazione tra CBD e depressione?
Studi di laboratorio
Uno studio condotto dall’università di Chicago nel 2012 ha approvato la cannabis medica ed il CBD come trattamenti contro la depressione. Inoltre hanno concluso che l’olio di CBD può aumentare le capacità cognitive di pazienti che soffrono di un disordine bipolare.
I ricercatori hanno anche sostenuto che iniettare olio di CBD nei ratti stimola l’area dell’ippocampo, creando così nuovi neuroni nel cervello. QUesto è uno dei modi più efficaci di alleviare i sintomi comuni della depressione.
Test clinici
Basandosi su svariati studi clinici, è stato dimostrato che il trattamento a base di CBD per la depressione non presenta rischi ed effetti collaterali sulla condizione psichica dei pazienti.
Uno dei più prestigiosi ricercatori, dottor Samir Dahmane dell’Istituto di Ricerca del Maine, sostiene che l’olio di CBD aiuta a calmare lo stato di depressione stabilizzando l’umore grazie all’attivazione delle aree limbiche e paralimbiche del cervello dei pazienti.
Riferimenti
- Bridgeman, M. B., & Abazia, D. T. (2017). Medicinal Cannabis: History, Pharmacology, And Implications for the Acute Care Setting. P & T : a peer-reviewed journal for formulary management, 42(3), 180–188. [↩]
- Kogan, N. M., & Mechoulam, R. (2007). Cannabinoids in health and disease. Dialogues in clinical neuroscience, 9(4), 413–430. [↩]
- Bearman, D., 2020. Huffpost Is Now A Part Of Verizon Media. [online] Huffpost.com. Available at: <https://www.huffpost.com/entry/cannabidiol-cbd-a-primer_b_58b7129ee4b0ddf654246290?guccounter=1&guce_referrer=aHR0cHM6Ly9oZW1wcGVkaWEub3JnLw&guce_referrer_sig=AQAAAKtNvwIPE8WPlMGTePeFcgHVRgam3b3BJvZjIr-R48fpWajZuP17MkeXGJ3cQ7StlC3bj29xHeJf5-iuvM0-xKF8OcbQgbo4sHFh7rMoIMdhrTCWzgl9Samj1TiRwm2nikiU1FreU2wQdo1bqrojrYpXHhZq0pNCTBG9bfs_ifHa> [Accessed 1 July 2020]. [↩]
- Ledgerwood, C. J., et al. „Cannabidiol inhibits synaptic transmission in rat hippocampal cultures and slices via multiple receptor pathways.“ British journal of pharmacology 162.1 (2011): 286-294. [↩]
- Blessing, Esther M., et al. „Cannabidiol as a potential treatment for anxiety disorders.“ Neurotherapeutics 12.4 (2015): 825-836. [↩]
- Iffland, K. and Grotenhermen, F. (2017). An Update on Safety and Side Effects of Cannabidiol: A Review of Clinical Data and Relevant Animal Studies. Cannabis and Cannabinoid Research, 2(1), pp.139-154. [↩]