Che cosa è l’Atletica leggera
L’organizzazione mondiale dell’atletica leggera, World Athletics, distingue quest’ultima in sei discipline: pista di atletica, corsa su strada, corsa a piedi, corsa campestre, corsa in montagna e trail running.
In altre parole, l’atletica è uno sport prevalentemente individuale e gli atleti sono professionisti coinvolti in uno degli eventi sportivi qui sopra citati.
Uno studio1 cita il termine “atleta” derivandolo dalla sua radice greca ‘athlos’, che significa raggiungimento degli obiettivi e prestazioni eccellenti. In generale, gli atleti rappresentano un gruppo molto “disomogeneo” sotto diversi aspetti, sia in termini morfologici, fisiologici, psicologici e clinici.
Detto questo, gli atleti sono sottoposti ad una grande pressione psicologica e fisica necessaria al raggiungimento dei risultati di gara. La serrata attività fisica, collegata ad una routine intensa di esercizi fisici, richiede loro di avere un’alimentazione quotidiana meticolosa e specifica.
La nutrizione per gli atleti
Gli atleti si impegnano regolarmente in un esercizio fisico intenso, quindi dovrebbero essere consapevoli delle loro esigenze nutrizionali quotidiane. Mantenere una dieta sana è fondamentale per sostenere un allenamento intenso, per fornire un’adeguata energia e per ottimizzare le funzioni del sistema immunitario. Inoltre, risulta ugualmente importante per favorire un più rapido recupero dagli infortuni.
Secondo uno studio2 sulla nutrizione per gli atleti, viene dimostrato come una dieta corretta risulta essere essenziale per l’espletamento corretto delle funzioni corporee. Livelli di energia bassi potrebbero portare alla perdita di forza e resistenza, poiché il corpo tende a consumare il grasso ed il tessuto muscolare in mancanza di altre fonti di energia. Certamente, una dieta sportiva specifica migliora le prestazioni atletiche, diminuendo l’affaticamento e il rischio di malattie e lesioni.
La nutrizione sportiva
Molti studi accademici3raccomandano l’assunzione di una dieta equilibrata per gli atleti. Questa è composta da Macro Nutrienti come i carboidrati, le proteine e i grassi, e da Micro Nutrienti tra cui il calcio, le vitamine ed il ferro. Inoltre, si raccomanda l’assunzione di liquidi e la pianificazione del pasto nel pre e post-gara, così come nel pre e post-allenamento. Oltre ad una equilibrata dieta, sono importanti anche gli alimenti di recupero.
Dal momento che la maggior parte degli atleti sono prudenti circa la loro dieta alimentare, quest’ultimi mantengono una salute ottimale. Per questo motivo spesso attirano l’attenzione del pubblico e dei media, in quanto sono considerati dei modelli di comportamento e un’icona per la salute. Ma si pensa ai vari dolori fisici ed emotivi che questi professionisti subiscono.
IL CBD nella nutrizione sportiva
Il mercato globale della nutrizione sportiva è stato valutato a 50,84 miliardi di dollari nel 2018 e si prevede un aumento di valore fino a 81,5 miliardi di dollari entro il 2023. Sulla stessa linea è il mercato dei prodotti a base di CBD.
Grazie alla legalizzazione di quest’ultimi da parte della US Farm Bill nel 2018, i mercati hanno cominciato a essere sommersi da diversi prodotti a base di CBD.
Secondo un studio del 20194presentato alla Società Internazionale per la Nutrizione Sportiva, i prodotti CBD sono commercializzati per alleviare il dolore e per il miglioramento del sonno e si rivolgono al mercato della nutrizione sportiva e dell’esercizio fisico. Il rapporto afferma che “non vi è alcuna prova scientifica diretta a sostegno dei prodotti in riferimento all’applicazione di quest’ultimi nel mondo dello sport agonistico in questo momento”. In questo modo si invitano ulteriori studi a dimostrare l’efficacia e la sicurezza dell’applicabilità del CBD alla nutrizione sportiva.
La ricerca conclude dicendo:
- Il CBD favorisce il tasso di recupero sia emotivo che fisico, riduce il dolore, l’infiammazione, l’ansia e migliora il sonno.
- Altri studi sul CBD, con e senza THC, sono ancora necessari per determinare se esistono vere applicazioni alla nutrizione sportiva.
- Si consiglia, inoltre, di prendere decisioni di acquisto basandosi sulla scienza e di non farsi influenzare dalla comunicazione commerciale.
Il CBD per la performance degli alteti
C’è sempre stato un grande dibattito sugli atleti e sull’uso di farmaci per migliorare le prestazioni fisiche (PED)
Infatti, immagini iconiche del mondo sportivo durante la fine degli anni ’80, sono stati testati positivi per l’utilizzo di steroidi e farmaci per migliorare le prestazioni fisiche al fine di performare meglio in gara.
Per esempio il velocista canadese, Ben Jhonson, è stato squalificato dopo la sua corsa per le Olimpiadi estive di Seoul. Anche Marion Lois Jones, ex campionessa mondiale di atletica leggera del Belize ed ex giocatrice di basket professionista, è stata spogliata delle sue medaglie per l’uso di steroidi.
E questi sono solo due nomi di una lunga lista di atleti professionisti che hanno usato farmaci per migliorare le loro prestazioni.
Questo articolo ha lo scopo di confrontare le ricerche disponibili sul modo dello sport e su quello della CBD, per capire quanto e perché gli atleti usano la CBD.
In primo luogo la Cannabis non è mai stata classificata sotto la categoria delle droghe che migliorano le prestazioni. Inoltre, la WADA (World Anti Doping Agency), con la pubblicazione nel 2018 dell’elenco di sostanze proibite, afferma chiaramente che il cannabidiolo non è più proibito nel modo dello sport. Il cannabidiolo sintetico non è un cannabimimetico; tuttavia, il cannabidiolo estratto dalle piante di cannabis può anche contenere concentrazioni variabili di THC, che rimane invece una sostanza proibita.
Nella stessa ottica, secondo uno studio del 20195 sull’uso della cannabis negli atleti, emerge come l’uso di Cannabis non sia stato ben esaminato in tutti i suoi aspetti, probabilmente perché gli studi prevalenti si sono focalizzati principalmente solo sul punto di vista problematico dell’uso della sostanza. La relazione evidenzia, inoltre, il divario di conoscenza esistente in termini modalità di consumo, ragioni del consumo e risposte al consumo di cannabis, aprendo così la possibilità di condurre ulteriori studi.
Alcuni risultati chiave dello studio del 20196 sono stati i seguenti:
- Atleti che hanno usato una combinazione di THC e CBD hanno sperimentato uno stato di benessere e di calma.
- Gli atleti adulti hanno comunque usato la cannabis in modo responsabile e soprattutto per trattare il dolore e l’ansia.
- Da un’indagine trasversale condotta su 1161 atleti, il 61% ha indicato di aver usato la cannabis per il dolore.
- Il CBD è stato utilizzato per le sue proprietà antinfiammatorie e la mancanza di effetti psicogeni.
- Il CBD usato in combinazione con il THC fornisce un maggiore sollievo analgesico e ansiolitico rispetto al solo CBD.
Pertanto lo studio ha concluso che non c’erano prove sull’uso della cannabis come farmaco capace di migliorare le prestazioni sportive e lo stesso vale per la sua funzione di gestione del dolore per i sintomi correlati alla commozione cerebrale.
Ci sono molti studi e ricerche che documentano il dolore fisico che subiscono gli atleti. Tuttavia, ci sono relativamente meno ricerche sulla salute mentale e sul benessere psicologico di quest’ultimi.
Uno studio di revisione sistematica del 20167 sulla salute mentale degli atleti d’elite, ha portato alla luce come quest’ultimi siano molto vulnerabili a una serie di problemi a livello di salute mentale, che includono: ansia, depressione e abuso di sostanze.
A ciò si aggiungono lesioni fisiche, sovrallenamento, burnout, mancanza di riposo e di sonno e dolore cronico. Tutto questo porta a un deficit nel loro benessere e nelle loto prestazioni sportive. Inoltre, gli atleti potrebbero essere a rischio di sviluppare la BP a causa dell’elevato volume di allenamento e del suo effetto sul sistema muscoloscheletrico.
Conclusioni
Per concludere, l’assunzione di CBD per i professionisti dell’atletica leggera, non risulta essere problematica dal punto di vista del doping. Questo perchè “non è associato ad un potenziale abuso”. Questa dichiarazione proviene dal rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità del 2018.
Alcuni brevi punti riassuntivi che potrebbero aggiungere valore all’argomento sono:
- Il CBD è risultato avere una tossicità relativamente bassa, anche se altri effetti potenziali sono ancora da esplorare.
- Gli effetti sul sistema immunitario non sono chiari; ci sono prove di soppressione immunitaria a concentrazioni più alte, ma la stimolazione immunitaria può avvenire anche a concentrazioni più basse.
- Il CBD non produce gli effetti che hanno tipicamente i cannabinoidi come il THC.
È importante conoscere meglio i diversi tipi di dolore, l’endometriosi del dolore e le esperienze degli utilizzatori di CBD su come hanno avuto sollievo dal dolore cronico.
Per saperne di più sull’adozione della CBD nel recupero da infortuni sportivi, leggi l’articolo sull’uso della CBD negli sport estremi.
Riferimenti
- Araújo, C.G.S., and Scharhag, J., 2016. Athlete: a working definition for medical and health sciences research. Scandinavian Journal of Medicine & Science in Sports, 26(1), pp.4-7 [↩]
- Thomas, D. & Burke, Louise & Erdman, Kelly 2016 Nutrition and Athletic Performance. medicine and science. 48. 543-568. 10.1249/MSS.0000000000000852 [↩]
- Purcell, Laura K, and Canadian Paediatric Society, Paediatric Sports and Exercise Medicine Section. “Sport nutrition for young athletes.” Paediatrics & child health vol. 18,4 (2013): 200-5. doi:10.1093/pch/18.4.200 [↩]
- Kalman, Douglas & Hewlings, Susan. (2019). Cannabinoids and sports nutrition -is product marketing ahead of the science?. 10.13140/RG.2.2.17788.80007 [↩]
- Zeiger, Joanna S et al. “Cannabis use in active athletes: Behaviors related to subjective effects.” PloS one vol. 14,6 e0218998. 28 Jun. 2019, doi:10.1371/journal.pone.0218998 [↩]
- Zeiger, Joanna S et al. “Cannabis use in active athletes: Behaviors related to subjective effects.” PloS one vol. 14,6 e0218998. 28 Jun. 2019, doi:10.1371/journal.pone.0218998 [↩]
- Rice, S.M., Purcell, R., De Silva, S. et al. The Mental Health of Elite Athletes: A Narrative Systematic Review. Sports Med 46, 1333–1353 (2016). https://doi.org/10.1007/s40279-016-0492-2 [↩]