La Broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) è una delle principali patologie croniche negli Stati Uniti d’America. La malattia colpisce i polmoni del paziente causando difficoltà a respirare. In uno studio recente,1 il cannabidiolo è stato identificato come un’opzione praticabile per il trattamento della broncopneumopatia. In questo articolo sarà offerto un valido aiuto per capire proprio la connessione tra CBD e broncopneumopatia.
Che cos’è la BPCO?
Prima di tutto, capiamo cos’è la BPCO, le sue cause, i sintomi che la circondano e il suo effetto generale sulla vita di una persona.
La malattia polmonare ostruttiva cronica è un termine generale dato a patologie che colpiscono progressivamente i polmoni. Le malattie includono enfisema, bronchite a lungo termine e asma non reversibile. Mentre la malattia avanza gradualmente, più procede in avanti nel tempo più il paziente si sente senza fiato. Alcuni pazienti presentano enfisema o problemi ai bronchi, mentre altri hanno sia enfisema che bronchite più asma, mancanza di fiato o dispnea.
La causa principale della broncopneumopatia è il fumo, anche se è probabile che che chi fuma per un lungo periodo possa anche non contrarre mai questa patologia, in ogni caso è sempre meglio non rischiare. Tuttavia, più si è esposti al fumo (che si tratti di un fumatore attivo o passivo) tanto più c’è il rischio di contrarre la malattia.
La mancanza di proteina alfa-1 per un non fumatore è anche una buona possibilità per una persona che abbia una situazione simile di contrarre l’enfisema. L’esposizione a gas pericolosi quando si lavora in una fabbrica o si cucina con un fuoco a gas in una casa che non è adeguatamente ventilata può diventare una causa di questa malattia.
Quali sono i segni e sintomi?
Segni e sintomi possono variare da individuo a individuo. Alcuni dei più comuni includono:
- dispnea;
- congestione del torace;
- frequenti casi di affanno;
- tosse con o senza muco;
- mancanza di fiato e respiro.
Questi sintomi possono variare a seconda della tipologia ai polmoni e ai bronchi che si contrae.
Per i pazienti, si consiglia vivamente di tenersi lontani da luoghi in cui vi sono possibilità di entrare in contatto con il fumo. Questo, sfortunatamente, spesso limita la libertà di movimento.
Cos’è il CBD?
CBD è l’abbreviazione di Cannabidiolo che è il principale cannabinoide presente nella pianta di canapa o cannabis che dir si voglia. Il composto viene utilizzato per produrre olio di CBD, che ha recentemente guadagnato molta notorietà per le sue proprietà curative. Ciò ha portato all’apertura di numerosi centri di ricerca medica in diversi paesi con studiosi, medici e ricercatori che provano a studiare il cannabinoide per diversi scopi terapeutici.
I recettori del CBD sono stati esaminati per la prima volta negli anni ’90, aprendo una ricerca sulla risposta infiammatoria dei tessuti umani e animali per vedere come il CBD e la BPCO interagiscono. La ricerca ha portato alla scoperta di cannabinoidi esogeni ed endogeni che si sono dimostrati un ottimo rimedio per l’infiammazione polmonare.
Perché il CBD può essere un trattamento efficace contro la BPCO?
È noto che svapare CBD offre un sollievo rapido al dolore, tuttavia, questa non è un’opzione praticabile per i pazienti che hanno contratto la BPCO. Esistono altre forme di utilizzo del CBD, che possono essere più adatte alle particolari condizioni respiratorie. Ad oggi, non esiste una cura comprovata per la malattia polmonare ostruttiva cronica che aggredisce i polmoni e i bronchi, quindi il trattamento si concentra principalmente sul contrastare i primi segni e i sintomi. È qui che entra in gioco l’olio di CBD.
La relazione tra questa malattia e olio di CBD è principalmente a scopo terapeutico. Il Cannabidiolo è un antinfiammatorio, che è ciò di cui i pazienti che hanno contratto questa malattia hanno maggiormente bisogno, dato che il sintomo principale della malattia polmonare ostruttiva cronica è l’infiammazione polmonare. L’uso del Cannabidiolo per combattere questa patologia riduce drasticamente l’infiammazione rendendo il paziente più rilassato, quindi in grado di avere un sonno più confortevole e ridurrà anche la produzione di muco.
L’uso di olio di CBD allevia anche gli effetti della broncodilatazione per i pazienti che hanno questa patologia e allevia i dolori ai polmoni e al torace. Il CBD è anche un rimedio per l’ansia e la depressione che sono alcuni degli effetti emotivi sperimentati dai pazienti affetti da questa malattia.
Cosa dice la ricerca sul CBD per combattere la BPCO?
Esistono molte ricerche sul Cannabidiolo, che dimostrano che potrebbe essere una buona opzione ai fini terapeutici per i pazienti che sono affetti da questa terribile patologia respiratoria. Uno studio sui suini della Guinea mostra che il CBD gestisce l’attacco acuto infiammatorio alle strutture delle vie aeree caratteristica causata dalla malattia2. Questo lo rende efficace per le persone che hanno la bronchite cronica.
Il CBD entra in contatto con il Sistema Endocannabinoide che attiva i recettori dei cannabinoidi, CB1 e CB2, aiutando il corpo a bilanciare la sua omeostasi. Una volta attivati i due recettori, l’infiammazione si riduce. Un altro studio ha concluso che il Cannabidiolo è un trattamento terapeutico piuttosto efficace data la sua caratteristica antinfiammatoria, che migliora anche il funzionamento dei polmoni3.
Inoltre, un’altro studio sulla lesione polmonare acuta supporta anche i risultati di cui sopra, indicando che il CBD può essere utilizzato su un ampio elenco di malattie respiratorie.4
Come usare il CBD per trattare la Broncopneumopatia cronica ostruttiva?
Come già anticipato prima, l’unico modo per trattare la malattia polmonare ostruttiva cronica è ridurre i sintomi, in particolare assumendo farmaci anti-infiammatori. Mentre esaminiamo il modo migliore per assumere il CBD per la BPCO, è fondamentale ricordare che bisogna evitare il fumo. Ciò non solo è più dannoso per un paziente con questa patologia, ma può anche mettere a rischio di contrarlale le persone a lui vicine mentre si fuma. Il fumo, una volta assorbito, ostruisce i tratti respiratori causando infiammazione e indebolendo i polmoni sia della vittima che dei fumatori passivi.
Se il paziente percepisce molto dolore a causa della patologia polmonare, assumere CBD per via sublinguale usando un contagocce è un modo efficace e rapido per contrastare i dolori. Le gocce di Cannabidiolo vengono poste sotto la lingua per circa 30 secondi e quindi ingerite. L’assorbimento attraverso le mucose richiede un tempo piuttosto breve, portando sollievo al paziente in meno di 30 minuti.
Speriamo che le ricerche sul CBD come trattamento terapeutico continuino e che sempre più persone vengano adeguatamente informate sulle potenzialità di questo composto, nel frattempo il fatto che il CBD possa aiutare nel i pazienti affetti da BPCO è una buona notizia !
Riferimenti
- Demosthenes Bouros, Joanna Floros, Stelios Loukidis, Ioannis Pneumatikos und Argiris Tzouvelekis. „Use of Medical Cannabis for Respiratory Diseases“ Official Journal of the Hellenic Thoracic Society (2018) [↩]
- A.Dudášová, S.D.Keir, M.E.Parsons, A.Molleman und C.P.Page. „The effects of cannabidiol on the antigen-induced contraction of airways smooth muscle in the guinea-pig“ Pulmonary Pharmacology & Therapeutics (2013) [↩]
- AlisonRibeiro, VivianeFerraz-de-Paula, Milena L.Pinheiro, Luana B.Vitoretti, Domenica P.Mariano-Souza, Wanderley M.Quinteiro-Filho, Adriana T.Akamine, Vinícius I.Almeida, JoãoQuevedo, FelipeDal-Pizzol, Jaime E.Hallak, Antônio W.Zuardi, José A.Crippa und JoãoPalermo-Neto. „Cannabidiol, a non-psychotropic plant-derived cannabinoid, decreases inflammation in a murine model of acute lung injury: Role for the adenosine A2A receptor“ European Journal of Pharmacology (2012) [↩]
- Ribeiro, A., Ferraz-de-Paula, V., Pinheiro, M., Vitoretti, L., Mariano-Souza, D., Quinteiro-Filho, W., Akamine, A., Almeida, V., Quevedo, J., Dal-Pizzol, F., Hallak, J., Zuardi, A., Crippa, J. and Palermo-Neto, J. (2012). Cannabidiol, a non-psychotropic plant-derived cannabinoid, decreases inflammation in a murine model of acute lung injury: Role for the adenosine A2A receptor. European Journal of Pharmacology, 678(1-3), pp.78-85. [↩]