La cannabis è stata sotto processo per anni ed in parte lo è tuttora. Molti paesi l’hanno legalizzata ma moltissimi altri no. La pianta di canapa terapeutica è stata legalizzata in molti paesi proprio grazie alle ricerche che hanno dimostrato il suo valore medico-terapeutico. Questa pianta terapeutica ha una caratteristica che la contraddistingue dalla classica marijuana che tutti conosciamo, ovvero si tratta di una pianta con bassissime concentrazioni di THC ovvero priva -o quasi- di effetti stupefacenti e psicotropi. Inoltre questa pianta è ricca di altri cannabinoidi utili ed estremamente benefici per il nostro organismo. Studi hanno dimostrato che il CBD (cannabidiolo) presente al suo interno è capace di curare svariate malattie tra cui il morbo di Crohn.
Cos’è il morbo di Crohn?
Questa malattia non interessa necessariamente tutte le parti dell’apparato digerente. Nella maggior parte dei casi colpisce il colon o l’intestino tenue. Questa condizione non ha ad oggi una cura e i pazienti affetti vengono sottoposti a terapie per alleviare il dolore e tenere sotto controllo l’avanzare della malattia.
Come agisce il CBD contro il morbo di Crohn?
Il CBD è un composto derivato dalla pianta di canapa ed è noto per essere molto utile contro svariate malattie e disturbi nel corpo umano. Alcuni studi hanno dimostrato che il cannabidiolo è utile nel trattamento delle infezioni e delle malattie del tratto digerente.
Per questo motivo il CBD risulta efficace nel trattamento del morbo di Crohn che si verifica, appunto, nel tratto digestivo. Molti studi sul BD hanno dimostrato che, una volta ingerito, è in grado di interagire con i recettori che si trovano nello stomaco, nel cervello, e nell’intestino tenue e crasso. I recettori, CB-1, serotonina e CB-2 sono recettori dei cannabinoidi. Grazie all’interazione del CBD con questi recettori, l’organismo viene stimolato a prevenire eventi quali nausea, irregolarità dell’acidità dello stomaco e vomito.
Benefici dell’utilizzo di CBD per il morbo di Crohn
Il CBD è sicuro perché è naturale. A differenza dei farmaci tradizionali che vengono normalmente assunti dai pazienti, il CBD è naturale al 100% e risulta molto più sicuro per l’uomo. Il corpo ha la capacità di assimilare il cannabidiolo in modo tale da non portare effetti collaterali indesiderati ai pazienti. Inoltre è privo di allergeni ed è quindi sicuro per tutti.
Esistono molte metodologie di assunzione di CBD. Questa sostanza può essere consumata sotto forma edibile, di capsule e persino di olio. Questo lo rende adatto a tutte le età, dai bambini agli adulti ed agli anziani.
Gli studi dimostrano che l’uso di CBD è persino più efficace per il morbo di Crohn rispetto alle sedute di terapia solitamente consigliate. I pazienti ottengono sollievo dai sintomi e hanno una diminuzione dell’infiammazione.
Effetti collaterali del CBD
Sebbene il CBD sia generalmente considerato sicuro, alcune persone presentano qualche effetto collaterale minore tra cui nausea, diarrea, sonnolenza, cambiamento dell’appetito, e secchezza delle fauci. Tutte queste conseguenze sono rare e facilmente reversibili, inoltre sono insignificanti se comparate con i possibili effetti collaterali dei farmaci generalmente prescritti contro il morbo di Crohn.
Dosaggio del CBD contro il morbo di Crohn
Ogni individuo reagisce in modo differente al consumo di CBD. Il dosaggio raccomandato per ciascun prodotto e per ciascuna persona potrebbe variare di molto, creando confusione. Il dosaggio varia anche a seconda della concentrazione di CBD nell’olio. In media 25 mg di CBD al giorno risultano efficaci per la maggior parte della gente. Per sintomi particolarmente ostinati, il dosaggio può essere gradualmente aumentato di settimana in settimana, fino ad ottenere dei risultati. È importante monitorare e tenere sotto controllo la posologia in ogni momento per garantire l’efficacia del prodotto. Per avere maggiori dettagli consultate il nostro articolo sul dosaggio e posologia del CBD.
Come usare il CBD
Prima di iniziare a utilizzare il CBD per qualsiasi scopo, è importante consultare un medico. Ciò permette di valutare al meglio la propria situazione, il proprio organismo e la propria malattia o condizione. Il medico può inoltre consigliare il metodo di assunzione più adatto al caso specifico.
Il cannabidiolo è consumabile in diverse forme tra cui l’olio, le capsule, l’olio da vaporizzare e perfino sotto forma edibile. L’olio di CBD è la forma preferita dai consumatori, tuttavia va valutata la propria situazione e la propria preferenza personale per garantire il miglior effetto possibile.
Storie di successo
Giulio* è stato diagnosticato con il morbo di Crohn e sostiene che il CBD lo abbia aiutato molto ad alleviare la nausea e il dolore. Quando gli fu diagnosticata la malattia, i farmaci prescritti dal medico risultarono abbastanza utili per trattare la malattia, ma lo portarono a stati di depressione. L’olio di CBD ha invece prodotto buoni risultati dopo solo poche settimane e senza effetti collaterali.
Andrea* è un altro paziente che ha assunto l’olio di CBD per trattare il morbo di Crohn. Dopo solo tre settimane i sintomi non si sono più manifestati. Andrea assume le gocce una volta al giorno e i risultati sono sorprendenti, è persino in grado di mangiare regolarmente senza vomitare.
Studi sul CBD in relazione al morbo di Crohn
Studi condotti da The Crohn’s and Colitis Foundation of America sui cannabinoidi e sul morbo di Crohn dimostrano che i cannabinoidi sono molto utili nel limitare gli effetti ed i sintomi della malattia. I cannabinoidi risultano migliori della terapia tradizionale nel ridurre l’infiammazione e gli altri sintomi legati alla malattia di Crohn.